La dimensione assoluta del debito nazionale non ha alcuna importanza, e per quanto possa essere oneroso il pagamento degli interessi che devono essere riconosciuti, questi non costituiscono alcun peso sulla società nel suo complesso. Una esagerazione totalmente di fantasia può illustrare il punto.

Supponiamo che il debito pubblico raggiunga il totale stupefacente di diecimila miliardi di dollari (cioè dieci trilioni di dollari $10,000,000,000,000), in modo che l’interesse su di esso sia di 300 miliardi di dollari all’anno. Supponiamo che il reddito nazionale reale di beni e servizi che possono essere prodotti dall’economia alla piena occupazione sia di 150 miliardi di dollari. L’interesse da solo, quindi, arriva al doppio del reddito nazionale reale. Non vi è dubbio che un debito di queste dimensioni sarebbe chiamato “irragionevole”. Ma anche in questo caso di fantasia il pagamento degli interessi non costituirebbe peso per la società.

Anche se il reddito reale è a soli 150 miliardi di dollari il reddito monetario è 450 miliardi – 150 miliardi di proventi derivanti dalla produzione di beni e servizi e 300 miliardi di proventi da diritti di proprietà dei titoli di Stato che costituiscono il debito nazionale. Di questo reddito monetario di 450 miliardi, 300 miliardi devono essere raccolti in tasse dal governo per il pagamento degli interessi (se 10 trilioni è il limite legale del debito), ma dopo il pagamento di queste imposte restano 150 miliardi di dollari nelle mani dei contribuenti , e questo è sufficiente a pagare tutti i beni e i servizi che l’economia può produrre. Infatti non farebbe il pubblico interesse che rimanesse piu’ denaro dopo il pagamento delle imposte, perché se si spendono più di 150 miliardi di dollari si alzerebbero i prezzi dei beni acquistati. Non sarebbe possibile ottenere più beni di consumo di quanti il paese sia in grado di produrre.

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