[…] Il fatto che la Grecia abbia perso in gran parte il momento neoliberista si basa pesantemente su una definizione del neoliberismo confezionata da suoi sostenitori: meno Stato, più mercati; imprenditoria intelligente e valore dell’ individualismo; pari opportunità, piuttosto che il profitto. Non è una descrizione che si adatti facilmente alla prova della teoria neoliberale, a parte la pratica neoliberista. Qualsiasi piano che non includa alcune delle seguenti quattro caratteristiche è ingiustificatamente restrittivo, e chiaramente ideologico negli intenti:

1. Il neo-liberismo eleva il capitale allo stato di classe universale, nel senso che i suoi interessi coincidono con quelli della società nel suo complesso. gli investimenti e le iniziative del settore privato sono la fonte di ogni ricchezza. Ne consegue che agli imprenditori devono essere dati gli strumenti per fare il lavoro, sia che questo comporti salari più bassi o meno tasse corporative, o l’accesso ad attività, come la salute e l’educazione, in precedenza nel settore pubblico.

2. Si puo’ dare fiducia ai mercati finanziari nella distribuzione delle risorse dove sono più necessarie, e un eccesso di regolamentazione puo’ solamente impedire un tale processo. Essi svolgono anche il ruolo centrale nel controllo del sistema. Giudicano imprese e intere economie, in ogni momento di ogni giorno. Coloro che non si conformano alla comprensione neoliberista sul valore degli azionisti, l’efficienza e la competitività vedono la svendita delle loro azioni / obbligazioni, determinando l’abbassamento dei loro prezzi e l’aumento del costo del denaro – con tutto ciò che questo comporta. Il realismo si rivela spesso solamente un’ accettazione di questo ruolo per conto di imprese e governi.

3. Il nemico non è lo Stato ma una particolare forma di Stato (Jessop, 2002).
La deregolamentazione può portare alla ri-regolamentazione finche’ questa assicura i profitti e il potere delle imprese del settore privato.
Le privatizzazioni e l’outsourcing di servizi sociali pubblici devono essere privilegiati anche se portano agli interessi del settore privato e delle grandi imprese con poco vantaggio comparativo apparente diverso dall’ acquisizione di contratti del settore pubblico. Le grandi imprese sono raramente una minaccia per il sistema e devono essere incoraggiate a sfruttare le economie di scala e di scopo. Inutile dire che uno Stato neoliberista non ha alcun problema con funzioni allargate di militari e polizia.

4. Il nemico può essere individuato in quei gruppi che cercano di limitare gli effetti della concorrenza sul lavoro e di interferire politicamente nel mercato per ridistribuire reddito ai “perdenti” di tutto il processo: sindacati, movimenti sociali e altre forme di azione collettiva.

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