César Rendueles: “La Grande Regressione”

César Rendueles: “La Grande Regressione”

Terminata la Guerra fredda, via via che il welfare state veniva messo sempre più in discussione dall’egemonia neoliberista, l’Ue si è rivelata essere una carcassa finanziaria vuota, nella quale la decisione di introdurre una moneta unica senza politiche fiscali e sociali comuni rappresentava un suicidio al rallentatore.
L’unica via d’uscita all’implosione dell’Unione europea consiste nel cancellare il malinteso storico per cui nella costruzione di un progetto politico continentale era il mercato ad avere la priorita’. Solo i contromovimenti democratizzanti della periferia del Sud dell’Europa sono in grado di promuovere un progetto del genere. Rispetto ai partiti politici tradizionali, questi contromovimenti mirano a un empowerment popolare che metta fine alla dittatura dei mercati. E a differenza dei programmi identitari o neoprotezionisti, come la Brexit, hanno bisogno di un ambito di sovranità allargato che permetta loro di sfidare con successo le élite economiche globali, sfuggite al controllo degli stati nazionali. Inoltre una demercificazione su scala europea potrebbe comportare una forte sfida all’ordine neoliberista globale.

Ariel Lowenstein: “Disaster Capitalism”

Ariel Lowenstein: “Disaster Capitalism”

“E’ stata appena aperta ad Amburgo, Germania la prima clinica della comunità – là si trovano 16.000 persone senza assicurazione; così le cliniche della comunità sono in crescita in tutto il continente.”
Il declino nel settore sanitario governativo nelle democrazie libere e aperte costituisce un avvertimento che le politiche finanziarie estreme portano alla disarmonia sociale.
Probabilmente le questioni più gravi ruotavano intorno al ruolo dell’euro nella crisi economica della Grecia.
E’ stato questo il motivo del declino del paese? anche se Syriza è impegnato a rimanere nella zona euro, il capitalismo disastroso è diventato più estremo sotto le sue regole. “L’euro è semplicemente il Marco tedesco circondato da stelline,” ha scritto il giornalista investigativo Greg Palast dopo la vittoria elettorale di Syriza nel 2015.
Robert Mundell della Columbia University – padre sia dell’euro e di Reagan e della Thatcher deregulation – ha detto a Palast che l’obiettivo principale dell’euro era di togliere ai parlamenti la capacità di controllare le proprie politiche fiscali. “Senza la politica fiscale”, ha spiegato a Palast, “l’ unico modo in cui le nazioni possono mantenere i posti di lavoro è la riduzione competitiva delle norme in materia di business”.