Affrontare il cambiamento climatico dipende dalla cooperazione mondiale come mai prima d’ora: non possiamo riuscire se in pratica tutti cercano di eludere le norme. L’inganno dei regolamenti e il perseguimento di interessi settoriali o di interessi a breve termine non diventano solo anti-sociali, ma anti-umanità. Le politiche per ridurre le emissioni di carbonio dipendono da un più ampio senso di responsabilità sociale, di cooperazione e di spirito pubblico. Qui di nuovo le prove suggeriscono che le società più egualitarie hanno più successo. Abbiamo visto che la coesione sociale genera un più alto livello di fiducia che favorisce lo spirito pubblico. Abbiamo anche visto come ciò si ripercuota nelle relazioni internazionali: società più eque danno di più nell’aiuto allo sviluppo e ottengono risultati migliori nel Global Peace Index. Un maggiore senso di responsabilità pubblica in paesi più equi potrebbe influenzare il modo in cui le società rispondono alle questioni ambientali, ad esempio nella tendenza a riciclare una percentuale maggiore dei loro rifiuti. I dati provengono dall’Australia’s Planet Ark Foundation Trust, che mostra la classifica di ogni paese per la percentuale di rifiuti che essi riciclano. Quindi piuttosto che assumere che siamo bloccati su livelli di consumismo egoista, individualismo e materialismo che devono sconfiggere qualsiasi tentativo di sviluppare sistemi economici sostenibili, dobbiamo riconoscere che queste non sono espressioni fisse della natura umana. Invece riflettono le caratteristiche delle società in cui ci troviamo e variano anche da una democrazia ricca di mercato a un’altra.

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