Negli ultimi anni, le organizzazioni indigene dell’Australia hanno rilasciato “Passaporti originali” ai richiedenti asilo che sono stati detenuti o privati dello status legale dal governo australiano. Più recentemente, nel maggio 2012, sono stati rilasciati passaporti a due Tamil detenuti richiedenti asilo. Durante la cerimonia, Ray Jackson della Indigenous Social Justice Association ha dichiarato: “Il governo australiano deve smettere di imprigionare gli indigeni, e deve smettere di imprigionare i richiedenti asilo. Sono orgoglioso di accogliere le persone bisognose nella nostra comunità”. L’Anziano indigeno Robbie Thorpe ha commentato: “Il governo australiano non ha il diritto legittimo di concedere o rifiutare l’ingresso a chiunque in questo paese, figuriamoci bloccare gente che fugge dalla guerra e dalle persecuzioni. “Questi momenti di solidarietà tra indigeni e migranti rappresentano non solo reti in crescita di comprensione e alleanza tra comunità emarginate, ma anche una sfida fondamentale all’autorità dei governi colonizzatori e coloniali ed alla sovranità dello stato occidentale. I Governi e gli stati occidentali sono costituiti da molteplici modalità, tra cui il primato del confine che delinea e riproduce il controllo territoriale, politico, economico, culturale e sociale. Come scrivono gli attivisti Alessandra Moctezuma e Mike Davis, “Tutti i confini sono atti di violenza di stato inscritti nel paesaggio”.
Costantemente ridefiniti, i confini rappresentano un regime di pratiche,
istituzioni, discorsi e sistemi che definisco come imperialismo di frontiera”.

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