I nostri dati rivelano che il fenomeno del default seriale è un rito universale di passaggio attraverso la storia per quasi tutti i paesi che affrontano lo stato di sviluppo dei mercati emergenti. Ciò include non solo l’America Latina, ma l’Asia, il Medio Oriente e l’Europa. Scopriamo inoltre che l’inflazione elevata, gli arresti di valuta e le svalutazioni spesso vanno di pari passo con il default. Infine, ma non meno importante, scopriamo che storicamente, ondate significative di aumento della mobilità del capitale sono spesso seguite da una serie di crisi bancarie interne.

Con la sua successiva serie di inadempienze del diciannovesimo secolo, la Spagna ottenne il primato per la maggior parte delle insolvenze dalla Francia, che aveva abrogato i suoi obblighi di debito in otto occasioni tra il 1500 e il 1800. Poiché i monarchi francesi avevano l’abitudine di pagare i principali creditori nazionali durante gli episodi di default del debito esterno (una prima forma di “ristrutturazione del debito”), la popolazione è arrivata a riferirsi a questi episodi come “salassi di sangue”. Il ministro delle finanze francese Abbe Terray, che prestò servizio tra il 1768 e il 1774, sostenne addirittura che i governi dovrebbero essere inadempienti almeno una volta ogni 100 anni per ristabilire l’equilibrio.

L’Inghilterra, tuttavia, ha un primato precedente. Edoardo III, di Gran Bretagna si indebitò con i finanziatori italiani nel 1340 (vedi, ad esempio, MacDonald, 2007), dopo una fallita invasione della Francia che scatenò la Guerra dei Cent’anni. Un secolo dopo, Enrico VIII, oltre a impegnarsi in un epico declassamento della valuta, conquistò tutte le vaste terre della Chiesa cattolica. Pur non essendo strettamente un inadempimento obbligazionario, tali sequestri, spesso accompagnati da esecuzioni, si qualificano come rinegoziazione di obbligazioni finanziarie.

I valori di default sono anche abbastanza sensibili al ciclo del flusso di capitale globale. Quando i flussi scendono precipitosamente, più paesi scivolano in default.
Esiste una marcata correlazione visiva tra i picchi nel ciclo del flusso di capitale e le nuove impostazioni predefinite sul debito sovrano. I conti correnti dei centri finanziari catturano le pressioni dell ‘”eccesso di risparmio globale”, in quanto forniscono una misura netta dei risparmi paese-centrici in eccesso, piuttosto che la misura lorda fornita dalle serie di flussi di capitale nei nostri dati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam