Anche se fosse possibile una crescita infinita, sarebbe significativa? In sintesi, rispetto ai limiti fisici, ci riferiamo a un racconto ammonitore sulla lumaca raccontato da un altro grande collaboratore della teoria della decrescita, il filosofo Ivan Illich:

La lumaca costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo spirali sempre crescenti una dopo l’altra, ma poi si ferma bruscamente e si riavvolge nella direzione opposta. In effetti, solo una grande spirale aggiuntiva renderebbe il guscio sedici volte più grande. Invece di essere benefico, sovraccaricherebbe la lumaca. Qualsiasi aumento della produttività della chiocciola servirebbe solo a compensare le difficoltà create dall’allargamento del guscio oltre i suoi limiti preordinati. Una volta raggiunto il limite all’aumento della dimensione della spirale, i problemi di crescita eccessiva si moltiplicano in modo esponenziale, mentre la capacità biologica della chiocciola, nel migliore dei casi, può solo mostrare una crescita lineare e aumentare aritmeticamente.

Poiché abbiamo bisogno di rallentare, e ancor di più a causa dell’influenza di questo racconto all’interno del movimento, oggi la lumaca è un simbolo familiare di decrescita.

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