Pensare di poter ridurre la povertà e migliorare la situazione dei proletari attraverso il meccanismo della “finanza” era più che un’ingenuità o un “paradosso”: era una perversione. Non si può fare del “credito” un semplice strumento, adattabile a qualunque progetto politico, poiché ciò costituisce l’arma più astratta e più temibile del capitalismo. Come sempre, la finanziarizzazione, introducendo nella produzione l'”illimitato” (l’infinito), ha portato a una crisi economica e politica.

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