La speranza che la “finanziarizzazione” possa fornire una soluzione o un’alternativa alla scomparsa di posti di lavoro e salari non è stata soddisfatta. La decisione di salvare le banche ma non i debitori della classe operaia ha chiarito che il debito è concepito per essere una condizione standard dell’esistenza della classe operaia, non meno che nella prima fase dell’industrializzazione, anche se con conseguenze più devastanti dal punto di vista della solidarietà di classe. Perché il creditore non è più il commerciante di quartiere o il vicino di casa ma il banchiere e, a causa degli alti tassi di interesse, il debito, come un cancro, col tempo aumenta continuamente.

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