Malcolm Torry: “Money for everyone: Why we need a citizen’s income”

Malcolm Torry: “Money for everyone: Why we need a citizen’s income”

Dovremmo dare soldi a tutti: a tutti i residenti, incondizionatamente.
La stessa cifra per ogni adulto in età lavorativa, la stessa cifra per ogni persona più vecchia, e la stessa quantità per ogni bambino. L’adulto più ricco in età lavorativa
nel paese riceverebbe lo stesso denaro del più povero.
La persona anziana più ricca riceverebbe lo stesso denaro di quella più povera. Qualunque somma chiunque guadagni o risparmi, e qualunque sia il proprio regime familiare, questo reddito di cittadinanza non verrebbe mai portato via o ridotto. Sarebbe sempre lì: una roccia sulla quale costruire.

È un’idea straordinariamente semplice, con il potenziale per rendere la nostra
economia e il nostro mercato del lavoro più efficienti, per incoraggiare la formazione e l’impresa, per consentire alle persone di beneficiare finanziariamente del loro lavoro, per rendere la nostra società più coesa, ridurre povertà e disuguaglianza e liberare le persone dall’intrusione burocratica.

Completare l’integrazione dello stato sociale a livello europeo non è sostenibile
politicamente, e gli stati sociali a livello nazionale non sono più sostenibili dal punto di vista economico, quindi ciò di cui potremmo aver bisogno è una struttura di sostegno europea composta da un reddito di cittadinanza, per integrare gli schemi nazionali.
Un reddito di cittadinanza europeo potrebbe iniziare con un beneficio universale per i figli, poi una pensione universale europea, e infine il reddito di cittadinanza per gli adulti in età lavorativa. Un reddito di cittadinanza europeo sarebbe facile da amministrare, potrebbe essere finanziato da una tassa europea sul carbone, si fonderebbe bene con qualunque schema nazionale i governi desiderassero conservare o inventare, e nel complesso ciò potrebbe fornire il tipo di trasferimenti finanziari tra stati nazionali nell’eurozona per consentire all’Euro di sopravvivere. Un reddito di cittadinanza globale fornirebbe in generale trasferimenti simili tra le nazioni di tutto il mondo, e così potrebbe fornire le basi per lo sviluppo nei paesi più poveri e quindi rendere la migrazione economica meno necessaria.

Guy Standing : “The Corruption of Capitalism: Why rentiers thrive and work does not pay”

Guy Standing : “The Corruption of Capitalism: Why rentiers thrive and work does not pay”

Potremmo dire che ora la rivolta sarebbe giustificata. Le leve del potere sono
concentrate nelle mani di una minoranza rentier, le strutture stanno soffocando e una crescente minoranza sta sopportando il peso della disuguaglianza senza poter riequilibrare la distribuzione della ricchezza. La rivolta dovrebbe mirare a raggiungere  l’ “eutanasia del rentier” desiderata da Keynes, indebolendo i meccanismi che producono entrate generate dal prestito. Ma c’è qualcosa di più. Il fallimento del sistema di distribuzione e la struttura della classe emergente hanno prodotto disuguaglianze di particolare rilevanza per il precariato. Un secolo fa, i progressisti collegati al proletariato speravano di ottenere il controllo dei “mezzi di produzione”.
Oggi un simile obiettivo genererebbe umorismo e perplessità. I mezzi di produzione non sono i bersagli sui quali dovrebbe focalizzarsi la lotta redistributiva.
Per il precariato, le risorse di maggior valore sono quelle essenziali per una vita dignitosa nella società moderna: la sicurezza del reddito, il tempo, uno spazio di qualità, un’istruzione non mercificata, conoscenze finanziarie e capitale finanziario. Le politiche dovrebbero essere giudicate in base al fatto che riducano o meno l’iniqua distribuzione di queste risorse chiave.

 

Stephen Hawking, ottobre 2015

Stephen Hawking, ottobre 2015

“Ognuno può godersi una vita lussuosa di svago  se la ricchezza prodotta dalle macchine è condivisa, viceversa la maggior parte delle persone può finire miseramente in povertà se i proprietari delle macchine riescono a coalizzarsi contro la redistribuzione della ricchezza. Finora, la tendenza sembra essere verso la seconda opzione, con la tecnologia alla guida della crescente disuguaglianza”.