Noi Sappiamo

DICHIARAZIONE DI REALTA’

IO SO

Che uno stato sovrano, che dispone della sovranità monetaria, è l’unico emittente della propria moneta legale.

Questa moneta è un “bene comune” e consente al governo eletto di acquistare beni e servizi dal settore non governativo, che detiene la “vera” ricchezza della nazione (risorse naturali, umane e altre risorse produttive) e di utilizzare queste risorse per adempiere il suo mandato elettorale di far avanzare il benessere dell’intera nazione.

Questa capacità significa che il governo che emette la moneta può acquistare qualsiasi cosa sia in vendita in quella valuta, compresa la manodopera inattiva che non trova lavoro.

Significa che il governo non può mai esaurire la propria valuta, né deve raccogliere fondi tramite la tassazione o l’emissione di debito sui mercati finanziari per spendere quella valuta.

Un governo del genere usa la tassazione per limitare il potere d’acquisto nel settore non governativo – ossia per ridurre la spesa privata – al fine di liberare le risorse produttive reali di cui ha bisogno per adempiere il suo mandato politico. Le imposte privano il settore non governativo della capacità di acquistare beni e servizi, liberando spazio per la spesa pubblica e impedendo la concorrenza per tali risorse, che porterebbe a pressioni inflazionistiche.

Le tasse quindi non forniscono al governo le risorse monetarie di cui ha bisogno per spendere la propria valuta. Il settore non governativo, infatti, non può pagare le tasse richieste fino a quando la valuta non è stata spesa dal governo.

Allo stesso modo, un governo che emette la propria valuta non ha bisogno di prendere denaro a prestito dai mercati finanziari per spendere. Non viene creata alcuna capacità di spesa “pubblica” aggiuntiva quando il governo emette debito. Tutto ciò che accade è che un bene non fruttifero (denaro) detenuto dal settore non governativo viene scambiato per un’attività (obbligazione) fruttifera.

Sia il prestito obbligazionario che gli interessi pagati sull’obbligazione sono benefici per il settore non governativo (ricchezza e reddito).

Quando il governo spende più di quanto riscuote con le tasse – ossia, incorre in un disavanzo pubblico – aumenta la ricchezza finanziaria netta del settore non governativo.

Quando incorre in un avanzo pubblico (spende meno di quanto riscuote con le tasse) distrugge la ricchezza finanziaria netta nel settore non governativo.

Il disavanzo (avanzo) pubblico è esattamente uguale all’avanzo (disavanzo) del settore non governativo.

Se è vero che il governo non ha vincoli finanziari alla propria capacità spesa, ha però un vincolo determinato dalle risorse reali disponibili e dovrebbe usare la propria capacità di spesa per garantire che tutte le risorse produttive siano impiegate e che i servizi pubblici (come infrastrutture, salute e istruzione) siano di prim’ordine.

Il livello del disavanzo pubblico dovrebbe dunque corrispondere al desiderio del settore non governativo di risparmiare nel complesso. Quando il settore non governativo ritira parte del reddito guadagnato per risparmiare e, quindi, non lo reimmette nell’economia, il settore pubblico deve colmare tale lacuna per garantire che la spesa totale sia sufficiente a mantenere i livelli di produzione a pieno regime. Né più né meno.

Pertanto, il governo deve spendere la propria valuta per garantire:

– Il pieno impiego della manodopera – un lavoro per chiunque ne voglia uno.

– La piena operatività delle imprese – tutto il capitale produttivo deve essere utilizzato in modo efficace.

– Una inflazione stabile.

– La protezione dei diritti di ogni persona e il supporto ai gruppi più vulnerabili.

IO SO

Che la capacità di raggiungere tali obiettivi all’interno di uno Stato sovrano non è limitata dalla capacità di spesa del governo, ma solo dalla sua volontà politica. Chiunque affermi che questo non è un obiettivo raggiungibile a causa di vincoli finanziari o mente o ignora le capacità di uno Stato che dispone di sovranità monetaria. Quindi da oggi

NEGO IL MIO CONSENSO

a qualunque governo, associazione, organizzazione, partito politico o persona che non pone come priorità assoluta la riforma del sistema monetario, impedendo così alla comunità di raggiungere la piena occupazione, la stabilità dei prezzi, la piena operatività delle imprese e la piena tutela dei diritti dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili e

MI IMPEGNO A CONDIVIDERE

quanto sopra con gli amici e a creare le condizioni affinché la mia nazione (e tutte le nazioni) e ancor più le generazioni future possano godere di uno Stato e di un mondo libero dal “debito pubblico”, libero da interessi e libero, quindi, dal controllo del sistema finanziario e (mi impegno a)

CREARE INSIEME AI MIEI CONCITTADINI

le condizioni che consentano alla ricchezza reale di corrispondere alla somma del nostro duro lavoro, delle risorse della nostra nazione, della nostra creatività e cooperazione con le altre nazioni, e che il governo usi la sua capacità di emissione della valuta per far avanzare questi obiettivi nell’interesse di tutti piuttosto che per permettere ai mercati finanziari di dominare la direzione delle scelte di governo.

In pratica, per garantire che la valuta sia la nostra proprietà (comune).