Lavorare duro, produrre di piu’, ma indebitarsi per comprare.
Dopo la seconda Guerra Mondiale molte donne stavano a casa per crescere i figli. Ma dal 1950 sono state costrette sempre più a far parte delle forze lavorative e per questo si parla di famiglie con due posti di lavoro – e ora, famiglie con tre posti di lavoro (con solo due membri nella famiglia). Se il tasso di partecipazione al lavoro continua a crescere, entro il 2020 ogni donna dovrà lavorare 18 ore al giorno per mantenere questa tendenza economica.
Ciò che è stato applaudito come un’economia post-industriale si è trasformato in un’economia finanziarizzata. La ragione per cui si deve lavorare molto più duramente rispetto a prima è la necessita’ di portare il peso del debito. Non puoi acquistare le merci che produci perché è necessario pagare i banchieri. E l’unico modo nel quale puoi a malapena mantenere il tuo tenore di vita è quello di prendere in prestito ancora di più. Questo significa dover pagare ancora più interessi negli anni a venire.
Questo è il piano della zona euro in poche parole per il suo futuro economico. Si tratta di un piano finanziario che sta sostituendo il capitalismo industriale con un capitalismo finanziario.
Il capitalismo industriale si è basato su un aumento della produzione e dei mercati in espansione. Gli industriali avrebbero dovuto usare i loro profitti per costruire più fabbriche, comprare più macchinari e generare piu’ occupazione. Ma questo non è ciò che accade sotto il capitalismo finanziario. Le banche sfruttano gli interessi ricevuti, le commissioni e le penalità (che ora rendono quanto gli interessi alle società che offrono carte di credito ) concedendo nuovi prestiti.
Il problema è che il reddito utilizzato per pagare i debiti non può contemporaneamente essere utilizzato per acquistare beni e servizi che il lavoro produce. Così, quando i salari e le condizioni di vita non aumentano, come possono i produttori vendere – a meno che non trovino nuovi mercati all’estero? I guadagni sono stati aspirati dalla finanza. e la dinamica finanziaria finisce in austerità.
A peggiorare le cose, non è la “carne” che viene eliminata. La carne è il settore finanziario. Ciò che viene eliminato è l’osso: il settore industriale. Così, quando gli scrittori si riferiscono ad una economia post-industriale guidata dalle banche, esse implicano la deindustrializzazione. E per voi significa disoccupazione e salari più bassi.