La scuola è diventata lo strumento principale per intrappolare l’uomo nella trappola dell’uomo. Essa dovrebbe modellare ogni uomo a un livello adeguato per giocare una parte in questo gioco mondiale. Inesorabilmente coltiviamo, trattiamo, produciamo e scacciamo il mondo dall’esistenza. L’istituzione militare è evidentemente assurda. L’assurdità delle istituzioni non militari è più difficile da affrontare. È ancora più spaventosa, proprio perché opera inesorabilmente. Sappiamo quale interruttore deve rimanere aperto per evitare un olocausto atomico. Nessun interruttore trattiene un Armageddon ecologico.

Non solo una parte, ma la logica stessa della saggezza convenzionale sta diventando sospetta. Persino le leggi dell’economia sembrano poco convincenti al di fuori dei ristretti parametri che si applicano all’area geografica e sociale in cui si concentra la maggior parte del denaro. La moneta è, infatti, la valuta più economica, ma solo in un’economia orientata all’efficienza misurata in termini monetari. Sia i paesi capitalisti che quelli comunisti nelle loro varie forme si sono impegnati a misurare l’efficienza nei rapporti costi-benefici espressi in dollari. Il capitalismo ostenta uno standard di vita più elevato come pretesa di superiorità. Il comunismo vanta un tasso di crescita più elevato come indice del suo trionfo finale. Ma sotto entrambe le ideologie il costo totale dell’aumento dell’efficienza aumenta geometricamente. Le istituzioni più grandi competono ferocemente per risorse che non sono elencate in nessun inventario: l’aria, l’oceano, il silenzio, la luce del sole e la salute. Portano la scarsità di queste risorse all’attenzione del pubblico solo quando sono quasi irrimediabilmente degradate. Ovunque la natura diventa velenosa, la società disumana, la vita interiore viene invasa e la vocazione personale soffocata.

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