Gli aiuti esteri diretti alle ONG hanno minato il processo decisionale nazionale, dato che la maggior parte dei progetti e delle priorità sono stabiliti dalle ONG europee o con sede negli Stati Uniti. Inoltre, i progetti delle ONG tendono a cooptare leader locali e a trasformarli in funzionari che amministrano progetti locali che non riescono ad affrontare i problemi strutturali e le crisi dei paesi beneficiari. Peggio ancora, il finanziamento delle ONG ha portato a una proliferazione di gruppi in competizione, che mettono comunità e gruppi l’uno contro l’altro, minando i movimenti sociali esistenti. Piuttosto che compensare il danno sociale inflitto dalle politiche di libero mercato e dalle condizioni di servitù per debiti, gli aiuti esteri canalizzati dalle ONG13 integrano l’agenda neoliberista delle IFI.

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