L’ipotesi del Minotauro Globale: una sintesi

Dal 1970, gli Stati Uniti iniziarono ad assorbire gran parte del resto dei prodotti industriali in surplus del mondo. Le importazioni nette dell’America erano, naturalmente, le esportazioni nette dei paesi in surplus come la Germania, il Giappone e la Cina; la loro principale fonte di domanda.

A loro volta, sono stati restituiti i profitti guadagnati dagli imprenditori delle nazioni in surplus, tutti i giorni, a Wall Street, alla ricerca di un più alto pay-off. Wall Street utilizzerebbe questo afflusso di capitali stranieri per tre scopi: (a) fornire credito ai consumatori americani, (b) come investimenti diretti in società degli Stati Uniti e, naturalmente, (c) acquistare buoni del Tesoro USA (ad esempio per finanziare il disavanzo pubblico americano).
Al centro di questo meccanismo di riciclaggio globale del surplus (GSRM), che ho paragonato ad un Minotauro Globale, sono stati i due deficit giganteschi degli Stati Uniti: il deficit commerciale e il deficit di bilancio del governo federale. Senza di loro, il libro sostiene, il flusso circolare globale delle merci e dei capitali (vedi schema in basso) non si sarebbe “chiuso”, destabilizzando l’economia globale.
Questo sistema di riciclaggio si è rotto a causa di Wall Street che ha approfittato della sua posizione centrale in esso per costruire piramidi colossali di denaro privato sfruttando gli utili netti che scorrono dal resto del mondo agli Stati Uniti.
Il processo di coniare denaro privato da parte delle banche di Wall Street, noto anche come finanziarizzazione, ha aggiunto molta energia al sistema di riciclaggio, in quanto trasudava una gran quantità di nuova vitalità finanziaria, alimentando così un livello sempre più accelerato della domanda negli Stati Uniti, in Europa (le cui banche sono presto saltate sul carro del conio privato) e in Asia. Purtroppo, ha anche portato sulla sua scomparsa.

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Quando, nell’autunno del 2008, le piramidi di denaro privato di Wall Street sparirono per autocombustione e si trasformarono in cenere, la capacità di Wall Street di continuare a “chiudere” il ciclo di riciclaggio globale scomparve. Il settore bancario americano non poteva più sfruttare il doppio deficit (commercio e bilancio) degli Stati Uniti ai fini di finanziare una domanda sufficiente all’interno dell’America per far continuare le esportazioni nette del resto del mondo (un processo di finanziamento che, fino all’autunno del 2008, ha sfruttato il resto del surplus in eccesso del mondo che queste esportazioni nette hanno prodotto). Da quel momento oscuro in poi, l’economia mondiale potrebbe trovarsi nell’impossibilità di ritrovare il suo equilibrio – almeno non senza un meccanismo di riciclaggio globale alternativo del surplus che sostituisca il Minotauro Globale ferito.

Un pensiero su “Y. Varoufakis: “Europe After the Minotaur”

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