La militarizzazione del Mediterraneo stava causando direttamente la morte di profughi in mare perché la Grecia e altri stati avevano avuto la relativa libertà di attuare politiche aggressive contro i richiedenti asilo, con la benedizione di Bruxelles. Martin Lemberg-Pedersen, professore assistente presso il Centro Avanzato Studi sulle Migrazioni presso l’Università di Copenaghen ed esperto di sicurezza della politica europea di immigrazione, ha detto all’ Inter Press Service che “la primavera araba ha portato con sé la caduta dei dittatori, che fino a quel momento erano stati alleati chiave finanziati dall’UE, per il contenimento dei migranti sub-sahariani e del Medioriente prima che potessero raggiungere il territorio europeo. “Da allora, ha detto, “sembra che l’Unione europea abbia cercato di stabilire analoghi sistemi di controllo. L’UE è diventata centrale nel finanziare, incoraggiare, e fare pressione nei paesi dell’UE per isolare e imprigionare i richiedenti asilo. Nel gennaio 2013, Frontex ha riconosciuto che essa lavorava con i leader mondiali produttori di armi e di sistemi di sicurezza, come Lockheed Martin e L-3 Communications, per trovare nuovi modi per respingere i profughi provenienti dal Nord Africa e del Medio Oriente. il monitoraggio e la documentazione sui migranti ha generato una grande industria. L’UE ha guidato la carica collaborando con le aziende che sono state molto disponibili a sviluppare e affinare metodi per respingere le orde di disperati. “Smart Borders” (Frontiere intelligenti) è stato uno strumento per identificare coloro che avevano il visto scaduto, che ha usato la biometria e organizzato EUROSUR, il sistema per la sorveglianza delle frontiere europee esterne, che è stato progettato per costruire la cooperazione tra Frontex e le nazioni della UE. Le francesi Thales e Sagem, principali società di difesa, sono state al centro di questo approccio alla sicurezza e alla protezione delle frontiere, attuata da una élite di Bruxelles che ha mostrato poco interesse nell’affrontare le cause alla radice dei flussi migratori. E ‘stato molto più facile militarizzare la procedura, incrementando nel processo la linea di fondo di una società . Il risultato e’ stato “Fortress Europe” (la Fortezza Europa).
Inoltre, l’UE stava favorendo un’industria fiorente che produce droni per monitorare i confini dell’Europa. Nel 2010, Frontex ha tranquillamente pubblicato sul suo sito web un messaggio che manifesta interesse nella dimostrazione di piccoli UAV (veicoli aerei senza equipaggio) e impianti fissi per la sorveglianza dei confini.
Il Progetto pace e sicurezza, fondato dall’Istituto di Studi per la Pace, nel 2014 ha rilasciato un rapporto che evidenziava il massiccio sostegno di Bruxelles “per rimuovere gli ostacoli normativi e tecnici che attualmente limitano il volo di droni nello spazio aereo civile”. ha dichiarato che almeno 315 milioni di euro di finanziamenti per la ricerca dell’Unione europea “sono stati assegnati a progetti basati su droni, molti dei quali sovvenzionano le più grandi industrie della difesa e della sicurezza in Europa e sono orientati verso lo sviluppo e la valorizzazione di strumenti per la sorveglianza delle frontiere e l’applicazione della legge”.
Privatizzare la sicurezza nei centri di detenzione greci è stato solo il primo passo; le multinazionali britanniche G4S, Mega Sprint guard, JCB Security, Facility, e la svedese Systems Security si sono tutte proposte quando sono state aperte le offerte nel 2014. Anche se l’UE ha dato agli stati-nazione milioni di euro ogni anno per assistere il processo di accoglienza dei richiedenti asilo, in realtà la Grecia ha speso la stragrande maggioranza della sua quota nel 2013 sui centri di sicurezza delle frontiere e di detenzione.

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