La proposta di indipendenza della banca centrale arrivò necessariamente con una semplice regola per determinare la condotta della politica monetaria. Il raggiungimento della stabilità dei prezzi sarebbe stato l’unico obiettivo della BCE. A differenza della Fed, che notoriamente aveva un “duplice mandato” di promozione sia della stabilità dei prezzi sia del “massimo impiego sostenibile”, la BCE non avrebbe agito in modo specifico per migliorare le prospettive di occupazione. L’attenzione della BCE alla stabilità dei prezzi è stata meno controversa di quanto non fossero le semplici regole fiscali. Alcune voci importanti, tuttavia, hanno obiettato. Franco Modigliani, professore di economia al MIT e premio Nobel, insieme al suo collega e compagno premio Nobel Robert Solow, ha avvertito che il mandato della BCE si sarebbe concentrato ossessivamente sul mantenimento dell’inflazione. I tassi di interesse, quindi, sarebbero stati troppo alti. Questo, hanno detto, è stato un problema perché i tassi di disoccupazione europei erano preoccupanti, e una politica monetaria che ha enfatizzato eccessivamente la stabilità dei prezzi avrebbe aggravato il problema della disoccupazione. Hanno raccomandato alla BCE di seguire la Fed e di adottare un mandato “duplice” in modo che la politica monetaria non solo riflettesse le preoccupazioni sull’inflazione ma lavorasse anche proattivamente (“su un piano di parità” con l’obiettivo di stabilità dei prezzi) per aumentare le opportunità di lavoro. Hanno affermato di essere “fiduciosi” che la BCE avrebbe potuto fare di più per alleviare il problema dell’occupazione in Europa “senza rinunciare o sacrificare il proprio impegno contro l’inflazione”.
Modigliani ha anche criticato la regola del deficit di bilancio, perché limitando il deficit nei periodi di recessione, anche quello avrebbe teso ad aumentare la disoccupazione di lunga durata. Pertanto, come parte della curiosità della storia economica europea, due premi Nobel basati sul MIT, Franco Modigliani e Robert Solow, hanno parlato a voce alta contro i due pilastri centrali della moneta unica europea: la regola del deficit di bilancio e il mandato della BCE di mantenere la stabilità dei prezzi.

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