Eve Poole: “Capitalism’s Toxic Assumptions”

Eve Poole: “Capitalism’s Toxic Assumptions”

ci sono alcune meta-ipotesi così centrali nel DNA del capitalismo moderno che sono fondamentali per la nostra comprensione del mercato.
In primo luogo, la concorrenza, che si presume ampiamente sia il segno distintivo di un mercato sano e fieramente protetto attraverso la normativa per prevenire il monopolio e lo sfruttamento del cliente.
In secondo luogo, la ‘mano invisibile’ che coordina una miriade di operazioni di mercato individuali in risultati dei quali beneficiera’ la società nel suo complesso.
In terzo luogo, l’utilità come misura chiave di beneficio economico, per cui ogni persona – per massimizzare la sua propria utilità, dato un mercato competitivo in cui gli individui agiscono nel proprio interesse personale – genererà un esito eticamente valido, per gentile concessione della suddetta ‘mano invisibile’.
In quarto luogo, l'”agency theory”, che sostiene che gli interessi dei
proprietari del capitale e delle persone impiegate come loro amministratori sono
naturalmente divergenti, in modo tale che sono necessari un costo considerevole e un grande ingegno per creare qualche allineamento tra loro (dato un punto di vista piuttosto cupo che definisce il lavoratore come scansafatiche).
In quinto luogo, l’assunzione che i prezzi del mercato si attestano a un equilibrio da ritenere giusto, data la competizione implicita tra domanda e offerta.
Sesto, la diffusa accettazione della supremazia del socio, e gli sforzi fatti per sancire questa priorità nella strategia aziendale.
E settimo, l’ubiquità della responsabilità limitata come modello di scelta per le imprese, perché consente agli investitori di fornire finanziamenti rischiando solo la loro quota iniziale, invece di rischiare una serie più ampia di potenziali passività che altrimenti li spaventerebbe. Queste ipotesi sono state fatte
in punti particolari della storia quando erano così palesemente vere che sono state assunte come assiomi da applicare universalmente e per sempre. Ma il passare del tempo ha dimostrato che ora molti di questi presupposti si possono mettere in discussione. Questi fondamenti difettosi o “ipotesi tossiche” devono essere riveduti prima che il capitalismo possa tranquillamente evolvere in un sistema più resiliente. Solo riesaminando i fondamenti basilari del capitalismo tutto il sistema puo’ essere rafforzato.