Luigi Russi: “Hungry Capital”

Luigi Russi: “Hungry Capital”

La produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti sono […] rimodellate in un veicolo mondiale per la generazione di flussi di denaro per soddisfare i livelli molto elevati di redditività attesa. Questa rimodellazione procede attraverso l’istituzione di “spazi di mezzo”, nuove forme di agenzia (ad esempio i mercati finanziari o le società transnazionali) che riconfigurano accordi precedentemente esistenti nella produzione alimentare.
Il sistema alimentare è un modello complesso di relazioni che mobilitano entità diverse e le legano insieme attraverso connessioni sia di natura economica e più-che-economica. Nel moderno regime alimentare, tali rapporti sono visti semplicemente come “un insieme di risorse che offrono opportunità per un rapido profitto.”

La crisi del debito del Terzo Mondo è stata causata da prestiti abbondanti messi a disposizione ai paesi del Terzo Mondo per finanziare le loro importazioni. I soldi per tali prestiti provenivano da nazioni esportatrici di petrolio, che accumulavano riserve in dollari durante l’escursione del prezzo del petrolio degli anni ’70. Di conseguenza si è verificata la crisi del debito del Terzo Mondo, attraverso il fallimento del sistema di Bretton Woods, che, messo in atto dopo la seconda guerra mondiale consisteva in un regime di governo internazionale dei flussi finanziari attraverso, ad esempio, rigorosi controlli di capitale. Questo sistema è crollato proprio a causa della comparsa di un mercato per i dollari da proventi delle esportazioni di petrolio, che ha reso impossibile mantenere i flussi finanziari sotto controllo. Allo stesso tempo, il fallimento dei paesi del Terzo Mondo ha offerto la piattaforma sulla quale stabilire un nuovo regime di accumulazione in queste circostanze mutate.
In effetti, i paesi del Terzo Mondo sono stati salvati dalle istituzioni finanziarie internazionali come la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale, a condizione che essi si impegnino in “programmi di aggiustamento strutturale” (SAP) volti a ripristinare la produttività di questi paesi (a seconda della particolare teoria economica che queste istituzioni hanno propugnato, basata sul piu’ totale libero scambio). Questi SAP spesso richiedevano un rapido ritiro dell’ intervento statale e un’apertura dei paesi al commercio estero. In relazione al commercio di materie prime agricole, cio’ ha portato alla promozione di colture da esportazione (con le quali guadagnare valuta estera per pagare le importazioni) nei paesi del Terzo Mondo, che porterebbe ad un eccesso di esportazione ed a prezzi cronicamente bassi.

Inoltre, nel 1994 l’accordo sull’agricoltura è stato approvato nell’ambito dell’Uruguay Round dei negoziati commerciali internazionali che ha dato origine alla World Trade Organization. L’Organizzazione Mondiale del Commercio ha le sue origini nel GATT, un accordo siglato nel dopoguerra per creare un ambiente commerciale internazionale più aperto attraverso l’abbassamento delle tariffe. Nel 1994, il GATT è stato costituito nella World Trade Organization insieme a una serie di altri accordi, compreso l’accordo sull’agricoltura (AOA); compito istituzionale dell’OMC è quello di amministrare e contribuire allo sviluppo del quadro giuridico delineato dagli accordi esistenti. L’ AOA aveva lo scopo di eliminare gradualmente i sussidi agricoli attraverso il quale i paesi sviluppati hanno protetto i loro sistemi nazionali dalla concorrenza estera. Tuttavia, l’accordo è stato riconosciuto come insufficiente a portare qualsiasi inversione significativa in una tendenza generale che vede i paesi in via di sviluppo forzato – ad esempio attraverso le SAP – aprire le proprie economie alle materie prime straniere, mentre non sono in grado di penetrare i mercati esteri sviluppati che rimangono sostanzialmente chiusi. Ultimo, ma non meno importante, gli accordi OMC del 1994 hanno incluso anche un accordo sugli aspetti commerciali della proprietà intellettuale (TRIPs), che conteneva disposizioni per la brevettabilità delle varietà vegetali, offrendo l’infrastruttura legale necessaria per lo sviluppo delle biotecnologie genetiche, nonostante le critiche che essa avrebbe contribuito a trasformare gli agricoltori “da produttori in consumatori di prodotti agricoli aziendali brevettati.”

A questo proposito, queste lotte possono essere ampiamente caratterizzate come tentativi di preservare o reintegrare relazioni tra contadini e che sono, in larga misura, lo stessa sintomo dello sconvolgimento che sta interessando l’attuale regime alimentare. Essi mostrano il malcontento associato con il paradigma agroalimentare corrente che, pur utilizzando la fame come una bandiera, porta invece alla subordinazione della produzione alimentare alla logica del profitto finanziario. Da questo consegue che, nonostante vi sia abbastanza cibo per tutti nel mondo, le disuguaglianze causate da questa logica finiscono per causare fame e malnutrizione; come dimostra la crisi dei prezzi alimentari del 2008 o i “deserti alimentari” causati dall’espansione dei supermercati. Le lotte sui generi alimentari, in altre parole, dovrebbero essere intese come un elemento che definisce l’espansione di un impero capitalista liquido.