Nel caso di Julian Assange, le cosiddette democrazie mature dell’Occidente ignorano sistematicamente lo stato di diritto e minano direttamente i diritti costituzionali fondamentali indispensabili a qualsiasi sistema democratico: il divieto di tortura, la libertà di stampa, la presunzione di innocenza e il diritto a un giusto processo. Coloro che giustificano la propria indifferenza additando l’esistenza di “casi peggiori” commettono un errore fatale che esigerà un prezzo elevato da tutti noi. Nella migliore delle ipotesi, perdono il quadro generale di ciò che è realmente in gioco qui: il proverbiale “elefante nella stanza”. Nel peggiore dei casi, seppelliscono deliberatamente la testa sotto la sabbia mentre il giornalismo investigativo viene spietatamente criminalizzato, perseguitato e annientato.

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