Decisero che era inutile agire come se la storia continuasse a muoversi verso un orizzonte comune, verso un mondo in cui tutti gli esseri umani potessero prosperare allo stesso modo. Dagli anni ’80 in poi, le classi dirigenti smisero di pretendere di guidare e iniziarono invece a proteggersi dal mondo.

L’assenza di un mondo comune che possiamo condividere ci sta facendo impazzire.

Senza l’idea che siamo entrati in un Nuovo Regime Climatico, non possiamo comprendere l’esplosione delle disuguaglianze, la portata della deregolamentazione, la critica della globalizzazione o, soprattutto, il panico desiderio di tornare alle vecchie protezioni dello stato-nazione – un desiderio che si identifica, in modo abbastanza impreciso, con “l’ascesa del populismo”.

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